Descrizione specie, biologia, ecologia
Trota marmorata (Salmo marmoratus)
La trota marmorata (famiglia Salmonidi) è una specie nativa dei corsi d’acqua di grandi e medie dimensioni della Pianura Padana, della zona prealpina, della Svizzera e della Slovenia. Necessita acque fresche, ben ossigenate, con corrente moderata o sostenuta. Presenta corpo allungato che mediamente raggiunge i 50 cm di lunghezza, ma può arrivare anche al metro. Possiede testa grande e bocca ampia. Lo sfondo grigio-argenteo della livrea è arricchito da una marmoreggiatura. È un pesce predatore: in età giovanile si ciba prevalentemente di invertebrati, mentre nell’adulto la dieta è composta soprattutto da pesci. Il periodo riproduttivo è quello invernale. Per riprodursi gli adulti risalgono i fiumi per raggiungere le zone dove depongono le uova. Negli ultimi decenni la specie ha subito un calo drastico in tutto il suo areale principalmente dovuto a: presenza di sbarramenti invalicabili lungo i fiumi che ne impediscono gli spostamenti, immissione del siluro (pesce esotico invasivo), artificializzazione dei corsi d’acqua e alterazione dei livelli idrici, ibridazione con la trota fario (si fecondano e originano pesci fertili con conseguente perdita della genetica della marmorata).
Trota lacustre
La trota lacustre non è una vera e propria specie, ma un morfotipo o ecotipo della trota marmorata, fario o trota iridea, che svolge parte del ciclo vitale nei laghi. Essendo un salmonide, necessita di acque fresche e con buoni tenori di ossigeno disciolto. La sua livrea è grigio-argentea per meglio mimetizzarsi nelle acque dei laghi, con piccole macchie nere di forma irregolare e più o meno pronunciate, dorso più scuro e ventre più chiaro. Il corpo è allungato, possiede testa grande con bocca di medie dimensioni e munita di denti. Può raggiungere lunghezza massima superiore al metro e un peso fino a 20-25 kg (sebbene individui così grandi siano ormai rarissimi). Nei laghi è prevalentemente ittiofaga. Per riprodursi risale i fiumi per raggiungere le zone adatte alla riproduzione. Una volta deposte le uova gli adulti tornano a valle, mentre le giovani trote nate restano nei fiumi per almeno uno o due anni prima di scendere al lago. Non tutte le giovani trote scendono al lago, in parte rimangono nel corso d’acqua per tutta la vita. Fattori di minaccia pe questa specie sono: la frammentazione fluviale ad opera di dighe e sbarramenti che impediscono ai pesci di raggiungere le migliori zone per la riproduzione, la sovrapesca (misure minime di cattura che non proteggono i riproduttori e che quindi limitano lo stock riproduttivo presente nei laghi), l’inquinamento delle acque e il prelievo idroelettrico che spesso riduce le portate dei corsi d’acqua rendendoli inospitali ospitali per giovani e adulti.
Temolo padano (Thymalllus aeliani)
Il temolo padano (famiglia Salmonidi), il cosiddetto “pinna blu”, è una specie endemica del distretto padano-veneto. Dal punto di vista ambientale è un animale esigente che necessita acque dolci di buona qualità a corrente sostenuta. Può raggiungere i 50 cm di lunghezza, ha corpo affusolato con testa di medie dimensioni e bocca piccola. La pinna dorsale è particolarmente grande. La livrea ha uno sfondo grigio verdastro su cui si notano piccole macchie nere. Il temolo padano si distingue dal temolo danubiano (Thymalllus thymallus, specie introdotta in Italia e dunque alloctona nelle nostre acque) per il colore della pinna caudale bluastra. Nel temolo danubiano, detto pinna rossa, il colore della pinna caudale è rossiccio e sui suoi sui fianchi sono presenti macchie color vinaccia che mancano in T. aeliani. Il temolo padanosi nutre prevalentemente di insetti e saltuariamente di pesci. Per riprodursi (in primavera) risale i corsi d’acqua alla ricerca di acqua bassa dove il substrato è adatto alle uova. Il temolo pinna blu è quasi scomparso dalle nostre acque principalmente per l’alterazione degli ambienti acquatici, l’inquinamento e l’introduzione del temolo danubiano, specie con cui compete.